La tecnica di ispirazione dalla realtà
Inserisci nel tuo racconto un paesaggio che hai visto, una persona che hai incontrato, un episodio che ti ha fatto emozionare: nulla potrà coinvolgere di più. Scrivere un libroIn uno degli articoli passati del blog ti ho suggerito una tecnica da utilizzare quando si ha un blocco nella scrittura ed una scarsa ispirazione: la tecnica della fotografia.
Oggi invece voglio suggerirtene un’altra che può aiutare non solo a recuperare un’ispirazione un po’ arrugginita, ma anche a scrivere testi che riescano davvero ad emozionare il tuo lettore: la tecnica di ispirazione dalla realtà. Di che si tratta?
È una tecnica di scrittura per cui si sceglie di inserire all’interno del proprio racconto degli aneddoti rubati alla realtà: un paesaggio visto, una persona incontrata, una caratteristica della personalità di una persona a noi cara, un’esperienza vissuta.
È un processo che a molti (me per prima) viene piuttosto spontaneo. Io quando scrivo mi ritrovo, istintivamente, a inserire all’interno dei miei testi elementi della mia vita, delle cose che ho visto, delle persone che ho incontrato. Ma suggerisco di provare ad utilizzare questa strategia anche a chi non ama raccontare nulla di personale.
La tecnica di ispirazione dalla realtà è estremamente efficace perché se nel mio testo descrivo un personaggio ispirandomi ad una persona che conosco sarà certamente più facile per me immaginarla e descriverla fisicamente o caratterialmente. Sarà più facile rendere credibile e autentico quel personaggio.
Io, ad esempio, sono un’amante del trekking. Se durante una passeggiata ho visto un paesaggio che mi ha particolarmente emozionato, quel paesaggio può diventare una delle ambientazioni del mio racconto. E sarà per me più facile descriverlo, raccontare le emozioni che mi ha suscitato e, di conseguenza, emozionare chi mi sta leggendo.
Lo stesso vale per le esperienze. Anche quando non abbiamo voglia di raccontare aspetti della nostra intimità e non vogliamo rendere autobiografico quello che stiamo scrivendo, possiamo comunque inserire aneddoti di episodi della nostra vita, anche lontani nel tempo o marginali.
Quel colloquio di lavoro a cui siamo andati con molta speranza e in cui invece ci hanno trattato male, oppure quella persona con cui siamo usciti quando eravamo giovani e alle primissime esperienze, quella volta in cui ci hanno portato al mare e ci siamo emozionati.
Sono tutti aneddoti che non raccontano più nulla della nostra vita privata, che non ci espongono, ma possono aiutarci a creare dei racconti emotivi, perché è ciò che abbiamo vissuto sulla nostra pelle e nulla di più di ciò che abbiamo realmente vissuto e ci ha realmente emozionati, rattristati, fatto arrabbiare, riusciamo a trasferirlo nella scrittura con grande passionalità.
Hai mai utilizzato questa tecnica? Fammi sapere che ne pensi! Scrivimi via mail o sui social. A presto!