Come si scrive l’introduzione di un comunicato stampa?
È una delle ricerche Google più frequenti: come si scrive l'introduzione di un comunicato stampa? Le risposte, però, sono poche. GiornalismoÈ una delle domande più frequenti e delle ricerche Google più numerose di chi vuole approcciare al mondo del giornalismo e della stampa: come si scrive un comunicato stampa? E se le domande sono tantissime, le risposte invece sono piuttosto scarse. Non è un caso che io lavori all’interno di un ufficio stampa da quasi sei anni e che mi capiti ancora di incappare in professionisti – ben più veterani di me – che non rispettano le regole base per scrivere un buon comunicato. Ebbene sì, il comunicato stampa ha delle regole ben precise. Non possiamo vederle tutte in un unico articolo, poiché sono numerose, ma oggi cominciamo dal principio: l’introduzione. Prima di cominciare, però, ti anticipo che un buon comunicato stampa è generalmente suddiviso in tre parti (o paragrafi):
1 – L’introduzione
2 – L’approfondimento
3 – La conclusione
Ti starai chiedendo perché non parto dal titolo. Insegnanti e professori ci hanno ripetuto fino alla nausea, quando scrivevamo temi, tesi e tesine, che il titolo è l’ultima cosa che si scrive di un testo. Per scrivere un titolo coerente, infatti, è necessario aver già provveduto almeno ad una prima stesura del corpo del testo per comprendere con chiarezza quale sia l’aspetto principale da far emergere dell’argomento che stiamo trattando. Titolo e sottotitolo sono due elementi fondamentali e seguono anch’essi delle regole ben precise, che per praticità vedremo in un altro articolo.
L’introduzione di un comunicato stampa
Ma ora veniamo a noi. Il testo di un comunicato stampa comincia sempre con due informazioni fondamentali: il luogo e la data. Non dobbiamo dimenticare chi è il destinatario del nostro messaggio: ci stiamo rivolgendo ad agenzie di stampa e giornalisti. La prima cosa che dobbiamo chiarire, dunque, è dove ci troviamo e quando stiamo scrivendo (e pubblicando). Poniamo il mio caso: mentre ti sto scrivendo mi trovo a Roma e ho stabilito che pubblicherò questo pezzo il 2 gennaio 2023. Quello che dovrò scrivere, dunque, è:
Roma, 2 gennaio –
Non è un caso che abbia tralasciato l’anno. Non è usuale inserirlo, poiché agenzie e giornalisti hanno ben chiaro l’anno in cui ci troviamo ma potrebbero trovarsi a leggere il tuo comunicato con un giorno o due di ritardo. Per questo è importante specificare il contesto temporale.
Dopo il trattino (-) comincia il paragrafo introduttivo del nostro testo. Come per gli articoli di giornale, anche per i comunicati stampa vale la regola delle 5 W: Who, What, When, Where, Why. Nella prima parte del nostro testo dobbiamo dare la notizia con chiarezza, senza girarci intorno, spiegando Chi fa Cosa, Quando, Dove e Perché.
Ma se i giornalisti raccontano un fatto da un punto di vista esterno, al contrario l’ufficio stampa rappresenta una realtà, un’azienda, un ente, un’organizzazione, e per questo il punto di vista di chi scrive è interno. Per questo spesso i comunicati stampa, nello sciogliere il nodo delle 5 W, iniziano il testo con una dichiarazione della realtà rappresentata. Facciamo un esempio, poniamo il caso di essere l’ufficio stampa della neo-premier Giorgia Meloni.
Roma, 2 gennaio – “Gli attacchi a oltranza danneggiano il Paese. Occorre che tutte le parti collaborino e lavorino insieme per raggiungere gli obiettivi contenuti all’interno del Pnrr”. Queste le parole della premier Giorgia Meloni a seguito degli attacchi ricevuti in occasione dell’incontro tenutosi questa mattina in Campidoglio….
Come vedi il testo comincia con un virgolettato della dichiarazione di Giorgia Meloni, seguito da un periodo che spiega Chi (Giorgia Meloni) ha detto Cosa (la dichiarazione), Quando (in occasione dell’incontro), Dove (in Campidoglio) e Perché (per gli attacchi ricevuti). Il nostro compito di uffici stampa è quello di dare la notizia e, nel nostro caso, è ciò che la premier ha dichiarato. Per farti comprendere chiaramente qual è il fine ultimo dell’ufficio stampa, ora ti farò un esempio sbagliato.
Roma, 2 gennaio – I partiti di opposizione si sono schierati contro Giorgia Meloni, durante l’incontro avvenuto in Campidoglio questa mattina (…) Secondo la premier, gli attacchi a oltranza danneggiano il Paese….
Questo incipit dà le stesse informazioni di quello precedente. E allora perché è sbagliato? In questo secondo caso, la prima informazione che do è che i partiti di opposizione si sono schierati contro Giorgia Meloni. Ma non dimentichiamo che la notizia non è questa, bensì il commento di Meloni a questo episodio. Con ogni probabilità, giornalisti e agenzie di stampa sono già a conoscenza di quanto accaduto, e anche in caso contrario non spetta a noi dare questa notizia ma, eventualmente, all’ufficio stampa del Campidoglio, di chi ha organizzato l’incontro o dei partiti di opposizione. Noi rappresentiamo Giorgia Meloni e per noi la notizia sono le sue dichiarazioni a commento della vicenda. È questa una delle sostanziali differenze con il lavoro del giornalista che, invece, deve fare una cronaca degli avvenimenti.
Quindi, ricapitolando: ricorda che il tuo incipit (dopo aver specificato luogo e data) deve partire con la notizia della realtà che vai a rappresentare. Una buona introduzione è breve, chiara, diretta. Non c’è spazio per approfondimenti, che verranno successivamente. Non dimenticare che nell’era del web, delle notizie flash e a portata di mano, il tempo di attenzione del tuo interlocutore è molto breve. Per questo in poche righe devi dare la notizia, nuda e cruda.
Prossimamente ti spiegherò cosa scrivere nelle due parti successive del testo. Intanto, se hai trovato utile questo articolo puoi seguirmi anche su Instagram. A presto!